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Tom Kirkpatrick |
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Lee Hudson |
Tom Kirkpatrick |
Jimmy Wormworth |
Tom Kirkpatrick |
TOM KIRKPATRICK
Tom Kirkpatrick è nato a Springfield, Ohio (USA) nel 1954 da una famiglia di musicisti. Il suo primo strumento è stato il pianoforte, ma un precoce interesse per il jazz lo ha portato successivamente allo studio della tromba. Tom si descrive come "essenzialmente autodidatta", anche se ha frequentato la Bowling Green State University e la Julliard School of music. Grazie all’incoraggiamento del grande Chet Baker, Tom decide di trasferirsi a New York nel 1977 tentando la fortuna nella città più difficile per il jazz. Vince la scommessa ed ora Tom gode tutt’oggi di un'ottima reputazione essendo considerato a pieno titolo tra i più importanti musicisti jazz al mondo. Il giornalista inglese Mark Gardner negli anni '90 scrive: "La ricerca di uno stile personale è il compito più difficile da affrontare per un musicista di jazz. Lo stile necessita di molti elementi, non ultimi il tono ed il fraseggio. Alcuni musicisti impiegano anni prima di scoprire questi elementi difficili da descrivere, ad altri invece viene naturale. Il trombettista Tom Kirkpatrick sembra appartenere alla categoria dei "naturali". Ha un bel suono, una facilità ritmica ed un eccellente controllo del suo strumento. Tom ha lavorato e suonato con alcuni tra i più grandi jazzisti internazionali tra cui Chet Baker, Harold Mabern, Billy Higgins, Lou Donaldson, Charles Davis, Walter Bishop, Max Roach, George Coleman, Clifford Jordan solo per citarne alcuni. Dopo molti anni a New York e in tour negli Stati Uniti, Giappone ed Europa, Tom si trasferisce in Danimarca per insegnare e vive a Copenhagen per un anno e mezzo. Insegna anche in Olanda per sei mesi. Gli viene poi chiesto di fare un tour nell’Italia del sud ed è proprio allora che si è innamorato di questo Paese. Dopo essere stato referenziato da Billy Higgins al manager Aberto Alberti, Tom inizia a fare molti concerti in Italia ed in Europa. Si trasferisce successivamente a Ferrara dove attualmente vive ed insegna. Tom è notissimo come insegnante ed è anche un musicista non comune nel panorama del jazz mondiale perché, pur essendo legato al linguaggio del bebop di Charlie Parker, Kenny Dorham e di Dizzie Gillespie, è capace di mostrare il proprio talento anche quando si cimenta con gli standards e con le ballads. Il suo timbro cosi puro e particolare, e la sua grande padronanza del registro medio, lo rendono apprezzabile soprattutto nelle ballads, terreno fertile per chi possiede cuore oltre che cervello. Il giornalista Danese Kyeld Frandsen ha detto: "... Tom suona l’espressione del bebop classico con chiarezza e con un controllo totale di tutti i registri e delle sfumature della tromba. Ha anche uno stile fuori dal comune pieno di temi musicali e questo fa si che tutti i suoi assoli diventino bellissimi racconti”.
TARDO HAMMER
Nato nel quartiere del Queens, a New York, nel 1958, Tardo Hammer inizia a suonare il piano a 5 anni e, dopo aver provato anche clarinetto e chitarra, torna a dedicarsi al piano all’età di 13 anni. Dall’adolescenza inizia ad ascoltare continuamente la musica jazz di Charlie Parker, Miles Davis e altri, imparando a suonarla al piano da solo e insieme ad altri giovani musicisti. La prima apparizione “professionale” di Hammer è a una festa di Capodanno nel 1973, quando lui ed altri cinque ragazzi di quindici anni intrattengono gli invitati suonando pezzi come Ornithology, Four, Round Midnight, Scrapple From the Apple e Buzzy. Vengono licenziati poco prima di mezzanotte. Nel 1977 Hammer si trasferisce in un loft a Chelsea, che diventa presto luogo privilegiato per prove e jam sessions. Mantenendosi con serate e lezioni, inizia a costruirsi una reputazione come uno dei più brillanti pianisti sulla scena newyorkese. Diventa anche ospite abituale di Jazz Club come il Bradley, l’Angry Squire, il Jazz Cultural Theater e lo Star Cafe, dove viene ispirato dalle influenze di pianisti quali Tommy Flanagan, Barry Harris, Cedar Walton e Hank Jones. Negli anni ’80, Hammer inizia a lavorare con il Bill Hardman-Junior Cook Quintet, Lou Donaldson e l’Art Farmer-Clifford Jordan Quintet. Inoltre collabora con Lionel Hampton, Johnny Griffin e Charlie Rouse e si esibisce in vari luoghi degli USA. Le sue prime registrazioni sono del 1986, insieme alla band del trombettista Al Porcino, che ospitava personalità come Al Cohn e Mel Lewis. Nel 1990 Hammer trascorre due mesi in Giappone esibendosi in trio insieme a Vernel Fournier alla batteria e Victor Sproles al basso. Continua poi la sua tournée internazionale in Europa e di nuovo in Giappone al fianco di artisti come Annie Ross, Abbey Lincoln, Conte Candoli, Chubby Jackson e tanti altri. Dal 1998 Hammer è sempre più attivo a New York e compare in numerosi CD. La Sharp Nine Records lo contatta per registrare un album con il proprio trio. Dopo Hammer Time (1999), seguono Somethin' Special (2001), Tardo's Tempo (2004) e Look Stop And Listen (2007), e tutti ottengono grandi acclamazioni. Look Stop and Listen, album che contiene composizioni di Tadd Dameron, è stato riconosciuto tra i migliori CD del 2007 da riviste come il Downbeat, il Village Voice e All About Jazz. L’Hammer Trio si è esibito in diversi festival e Clubs in Spagna, Francia e Italia così come negli Stati Uniti. Negli ultimi anni, Tardo Hammer continua a lavorare con il suo trio, ma si esibisce anche al fianco di altri performer ospiti come Annie Ross, Charles Davis, Warren Vache e Grant Stewart.
JIMMY WORMWORTH
James E. “Jimmy” Wormworth III, nato a Utica (Oneida County, New York) il 14 agosto del 1937, è un navigato batterista jazz, definito dal grande trombettista John Marshall (WDR Big Band) “un pezzo vivente di storia del jazz”. All’età di 20 anni ha cominciato a girare l’Europa con il suo quartetto, quindi si è trasferito a New York su invito dell’organizzatore Torrie Zito e ben presto ha iniziato un grande tour negli Stati Uniti con Nellie Lutcher. È stato nella sezione House Rhythm del leggendario Caffè Five Spot assieme a Mal Waldron e Peck Morrison nel 1959. In seguito ha lavorato con Art Farmer, Kenny Dorham, John Coltrane, Booker Little, Pepper Adams, Bobby Jaspar e molti altri. Tra la fine del 1950 e l’inizio del 1960 ha lavorato con Lou Donaldson, con la band “Les Jazz Modes” (alias Charlie Rouse e Julius Watkins), con Phineaus Newborn, Sahib Shihab, Babs Gonzalez e Lambert, Hendricks e Ross. Nel 1969, Jimmy Wormworth viene invitato da Barry Harris ad esibirsi con Coleman Hawkins nel locale jazz Fillmore East, nel cuore di Manhattan, in quella che fu la penultima esibizione di Mr. Hawkins. Quindi ha suonato con Roy Eldridge, Ernestine Anderson e Helen Hume. Tra il 1969 e il 1982 ha lavorato regolarmente con Al Haig, e nello stesso periodo con J. R. Monterose, Charles Davis, Lonnie Hillyer, Charles McPherson, Barry Harris e Dizzy Reece. Nel 2003 poi si è esibito con il sassofono baritone Cecil Payne. La sua estesa discografia include registrazioni originali con Charlie Rouse e Julius Watkins, Lou Donaldson, Lambert, Hendricks and Ross, Jon Hendricks, Al Haig, J. R. Monterose, Allen Eager, Hod O’Brien e Josh White; più recentemente, sono stati molto apprezzati gli album prodotti assieme a Annie Ross, Joe Magnarelli, Tardo Hammer, Charles Davis e John Marshall. Nel 2005 Jimmy Wormworth ha ricevuto il premio “The Barry”, consegnatogli dal pianista jazz Barry Harris, per “una vera maestria nel jazz”. Ad oggi Jimmy è uno dei grandi della generazione dei batteristi beapop di New York, e mantiene un fitto calendario di impegni lavorativi. Di recente ha compiuto una tournée in Germania e Svizzera con Charles Davis e John Marshall e ha anche attraversato l’Europa per concerti con Annie Ross, Warren Vaché e Tardo Hammer. Nel 2011 e nel 2012 ha insegnato batteria in laboratori e master classes a Berlino (Drumtrainer) e Vienna (Konservatorium Wien).
LEE HUDSON
Il bassista Lee Hudson cresce a Long Island, New York, e inizia a suonare il basso all’età di 18 anni e presto comincia a collaborare con Billy Mitchell, Dave Burns e altri musicisti che vivono in quella zona. Studia con il bassista jazz Reggie Workman e con Walter Botti della New York Philharmonic. Poco più tardi, Hudson inizia a esibirsi in tour con numerosi musicisti quali Junior Cook, Bill Hardman, Lou Donaldson, Illinois Jacquet, Arthur Prysock, Sal Nistico, Dizzy Gillespie e Charles Davis. Lee Hudson ha viaggiato in tutto il Nord e Sud America e nella maggior parte degli stati europei, oltre che esibirsi nei più prestigiosi jazz clubs di New York, come il Birdland, il Fat Tuesdays, lo Sweet Basil, lo Small’s, il Village Gate, il Blue Note e l’Iridium. Di recente è stato in tour e ha registrato con numerosi artisti jazz, in luoghi come il Kennedy Center, il North Sea Jazz Festival e in vari festival del Brasile e di Panama.