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Trio Debussy

 

Antonio Valentino pianoforte

Piergiorgio Rosso violino

Francesca Gosio violoncello

triodebussy-2445 RID__ph Federico Cardam

«Dotati di indubbia proprietà stilistica e tecnica», i componenti del Trio Debussy, «padroneggiano una tecnica stupefacente e si muovono tra Schubert, Haydn e Schumann con una proprietà stilistica assoluta».

(La Repubblica)

I torinesi Piergiorgio Rosso, Francesca Gosio e Antonio Valentino, dopo gli studi al Conservatorio, si sono formati nel 1989 alla scuola del Trio di Trieste e dell’Altenberg Trio Wien. Centinaia i concerti dalla fondazione, nel 1993 hanno debuttato alla Grosser Saal del Musikverein di Vienna; nel 1995 ottengono il secondo premio al Concorso Internazionale “Gui” di Firenze; nel 1997 il primo premio al Concorso Internazionale “Trio di Trieste”; nel 1999 tengono un ciclo di concerti al Teatro Coliseum di Buenos Aires; nel 2002 sono protagonisti all’Accademia di Santa Cecilia di Roma con il Concerto Albatro di Ghedini, diretti da Jeffrey Tate. Ad oggi è il trio italiano più longevo e uno dei rari trii a tempo pieno del panorama internazionale. Il vasto repertorio è formato da circa 170 opere e 50 prime assolute.

Foto: © Federico Cardamone

 

ll più delle volte, vicende umane e professionali portano le formazioni cameristiche a sciogliersi nel giro di poche stagioni. La regola non vale per il Trio Debussy, che con i suoi venticinque anni di attività, si qualifica come il più longevo trio italiano e uno dei rari Trii a “tempo pieno” nel panorama della musica da camera. I suoi membri, definiti dalla critica come musicisti che hanno nel cuore, nella mente e nelle mani una grandezza interpretativa d’altri tempi, hanno appreso l’ “arte di suonare insieme” dai maestri del Trio di Trieste e dell’Altenberg Trio Wien presso le cui scuole si sono laureati con merito.

Nel 1997 vincono il primo premio al Concorso Internazionale “Trio di Trieste” e continuano l’attività concertistica che li porterà a debuttare alla Grosser Saal del Musikverein di Vienna (con il Triplo Concerto di Beethoven) e alla sala Santa Cecilia di Roma diretti da Jeffrey Tate con l’Orchestra di S. Cecilia. Il trio è ospite delle più importanti società concertistiche e ha arricchito il suo repertorio con oltre 170 opere di cui 50 prime assolute. Decine i progetti “non convenzionali” che lo hanno visto protagonista, dalle sonorità popolari dei Manomanouche alla musica di Paolo Conte che ha scritto per loro diverse opere. Dal 2010/2011 collabora con l'Unione Musicale (della quale è stato gruppo in residence) alla realizzazione del progetto Atelier Giovani. Progetto che lo vede affiancato a giovani musicisti nell'integrale da camera di Brahms, Mozart e Schubert. Nella stagione 2012/2013 ha inoltre iniziato un progetto di esplorazione della musica da camera francese tra '800 e '900 riscoprendo opere desuete. Di recente uscita l’ultimo di una serie di cd con due tra i più grandi capolavori del repertorio per trio, l'opera 100 di Schubert (in edizione integrale) e il trio di Ravel.

 

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